Cosa accade quando un artista riesce a mescolare sapientemente vernici comuni,
fluorescenti e fosforescenti, e si mette a giocare con i mille volti della luce?
Accade che in un unico quadro riescono a convivere tre opere, e che uno spettatore
riesce a vivere tre momenti differenti di una stessa storia.
Lasciatevi accompagnare
a vivere quest'esperienza unica. Lasciatevi raccontare una storia.
La luce bianca, solare o artificiale,
illumina lo spazio circostante,
e la storia comincia.
Compaiono i protagonisti,
gli spazi, il tempo.
Tutto è chiaro e definito.
I colori, i tratti, le forme,
nulla è indistinto,
tutto è sotto controllo.
Ma non è che l'inizio.
Quando inizia a calare l'oscurità, la luce nera (lampada di Wood) prende il posto della luce bianca, e ciò che all'inizio era nitido comincia a scomparire. Le forme si mescolano ad altre forme prima invisibili, la storia è nel suo momento topico: ciò che era, non è più, e cio che è, lascia appena presagire ciò che sarà.
E' di notte, nel buio assoluto, che la storia e i suoi protagonisti compiono la loro magia. Gli elementi visibili nel primo atto scompaiono del tutto, mentre all'improvviso escono alla ribalta inaspettati protagonisti, prima nascosti, che nel buio riescono a mostrarsi. L'oscurità è solo un altro modo di dire luce. Ma è con l'oscurità che si mostra l'anima.
“L'anima della terra è notturna, ma la luce del sole la nasconde più che non la nasconda la tenebra.” (Gabriele D'Annunzio)